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Padre e figli |
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Reykjavik, 10 Aprile
2007 |
Leifur figlio mio adorato,
Faceva freddo quella mattina, quel freddo umido che nessuna pelliccia
anche quella più folta riesce a tenere lontano: faceva
freddo mentre guardavo la tua nave dalla grande vela rossa e dai
lunghi remi scomparire oltre l’orizzonte del conosciuto…
…
Non ti bastava il mondo conosciuto, volevi il tuo regno, una tua
terra e non ti interessava una vita di gloria però al servizio
di altri. La tua ambizione, se da un lato mi inorgogliva, d’altro
canto mi faceva paura: certo, avevo paura di perderti e di non
avere nessuno che continuasse nel mio nome a tenere insieme quello
che avevo scoperto e conquistato, magari allargandone i confini…
…
A proposito che fine ha fatto quel monaco? In tutti questi anni
mi sono sempre dimenticato di chiedertelo: è inutile dirti
che spero si trovi in un posto senza un filo d’erba a primavera
e senza un solo fiocco di neve in inverno.
Ricordati di venire a trovarmi qualche volta, mi farà piacere
sentire raccontare delle tue scoperte e delle tue battute di caccia:
se ti riesce portami una bella pelliccia d’orso, da quella
mattina il freddo non mi ha lasciato ancora.
tuo padre Erik
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Tassilaq, 12 Aprile 2007 |
Padre,
la vita è una piacevole avventura, la vita non è
una favola da biascicare, quando si diventa vecchi e senza denti,
ad una turba di nipoti distratti. La vita è il sangue della
battaglia e gli spruzzi di acqua salata che si gela tra la barba
mentre la tua nave si spinge tra i ghiacci, poi tutto si fa silenzio,
i ghiacci scompaiono e lasciano il posto ad una corrente tiepida
che ti porta verso la costa di quella terra che si trova esattamente
là, dove avevi immaginato che fosse.
…
Eiirik il Rosso e i suoi figli avrebbero avuto il loro regno senza
una sola battaglia ed i loro ambasciatori si sarebbero spinti
sino nelle terre della sabbia e del vento. Saremmo diventati così
numerosi e potenti che non oso pensare a chi avrebbe potuto contrastare
la nostra ricchezza e la nostra forza.
Poi, una notte mi sei apparso in sogno e mi hai preso per mano
portandomi via dal mondo vivi.
…
Qui ora sventolano le insegne del regno di Danimarca ma non vedo
gratitudine e ricordi per te: i danesi non mi sono mai piaciuti
ho sempre diffidato di loro ed in battaglia ho sempre visto solo
le loro spalle.
Caccerò l’orso per te domani, ti porterò la
sua folta pelliccia e ti prometto che il freddo ti lascerà
per sempre
Tuo figlio Leifur |
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Kulusuk, 15 Aprile 2007 |
Padre,
non soffiare dentro il corno da guerra per chiamare a raccolta
i tuoi vichinghi: ti farai invano scoppiare le gote. Non chiamarli
perché, al posto dei biondi e alti uomini che un tempo
abitavano questa terra, oggi ci sono i grassi inuit dai lisci
capelli neri e dagli occhi obliqui…
…
Ma non ero nato per comandare ed essere re, anche se tu hai cercato
di insegnarmelo; quando però hai visto che mi piaceva di
più starmene al caldo, ad ascoltare le storie fantastiche
che i vecchi si raccontavano, piuttosto che passare il tempo a
vedere te che convincevi con la forza della ragione, e dove questa
non arrivava con la lama del coltello o con il fuoco della torcia,
hai diretto giustamente le tue attenzione su Leif.
Ed io quel giorno sono stato contento per te, per me e per mio
fratello. …
…
Non sono stato un buon figlio per te e a volte mi sarebbe piaciuto
essere come Leifur solo per vederti felice…
…
Perval o se preferisci….. tuo figlio
Porvald |
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Hofn, 18 Aprile 2007 |
Padre
ha ragione Porvald. Smettila una buona volta con questo tuo accidenti
di corno e tu, Leif, smettila anche tu con queste tue storie,
il mondo non è l’Islanda e tu sei famoso solo perché
hai il nome di un telefono portatile e i tuoi amici…. te
li raccomando.!!
…
Domani passerò a trovarti, da Hofn a Rekyavich ci vuole
un soffio e spero che tu non mi ripeta ancora una volta la solita
storia degli elmi vichinghi in plastica: a volte sei così
noioso! Però voglio proprio dirti alcune cose che spero
ti facciano riflettere…
…
In quanto a Porsteinn, il biondo e affascinante Porsteinn, se
fossi stato meno indulgente con lui e, invece di gioire ed eccitarti
delle sue prodezze amatorie, lo avessi mandato qui da me, ci avrei
pensato io, dopo una giornata di lavoro nei campi, a spedirlo
a colpi di frusta a “riposare” nella capanna
degli schiavi e a passare la notte insonne per difendersi dalle
loro malsane voglie…
…
tua figlia
Freydis |
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Seyoisfjordur, 20 Aprile
2007 |
Padre,
quella notte senza luna in cui hai concepito mia sorella Freydis
sicuramente ti è stata servita come cena una zuppa con
del grasso rancido ed è forse per questo che il suo carattere
ricorda una birra mal fermentata. Non dare retta a lei e a quel
cantastorie mancato di Porvald, incapace re vichingo e attualmente
principe delle pulci dei suoi cani…
…
stai pur certo che non ti deluderò
tuo figlio
Porsteinn |
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